Una misura del tempo: i cento anni del Brenner

25.03.2011 – 22.05.2011

Il modello di riferimento della rivista culturale “Der Brenner” fondata da Ludwig von Ficker nel 1910 e uscita periodicamente a fasi alterne fino al 1954, fu quello della “Fackel” pubblicata a Vienna da Karl Kraus. Ideata per infrangere la provincialità del mondo culturale tirolese, la rivista divenne, negli anni antecedenti la Grande Guerra, una graffiante voce di critica culturale alla quale parteciparono a lungo Carl Dallago e Max von Esterle. Furono in modo particolare le liriche di Georg Trakl – la più significativa scoperta letteraria di Ficker – a conferire alla rivista la sua inconfondibile impronta tra il 1912 ed il 1914.

La Prima guerra mondiale portò, con immutata pungenza critica, ad una forte discussione sul cristianesimo e la Chiesa e quindi ad una nuova prevalenza tematica che a partire dal 1926 si concentrerà sul trattamento alquanto visionario delle questioni teologiche del tempo, mentre a prevalere nel secondo dopoguerra saranno dei contributi escatologici di natura poetica ed essaistica come pure delle retrospettive inerenti all’importanza, scoperta soltanto allora, dei rapporti che la rivista ebbe con Georg Trakl, Carl Dallago, Rainer Maria Rilke, Ludwig Wittgenstein e Ferdinand Ebner.

Ich Wolkenstein

09.07.2011 – 27.11.2011

Senza alcun dubbio fu uno tra i personaggi più sfavillanti del tardo medioevo: Oswald von Wolkenstein, un nobile terriero nato nel 1376 o 1377 nella contea del Tirolo che da uomo d’armi e diplomatico al servizio di varie signorie viaggiò attraverso gran parte del mondo allora conosciuto e che grazie ai suoi poliedrici talenti divenne servitore e consigliere di re Sigismondo e perfino cavaliere del Sacro Romano Impero.

Ma questa è soltanto una delle tante sfaccettature dello straordinario curriculum del nobile carrierista rimasto fino alla sua vecchiaia oltremodo combattivo sia con le armi che con le parole e che tra l’altro fu anche giurisconsulto, scabino e pellegrino in Terra Santa.

Se già l’intensa vita del cavaliere errante tirolese morto a Merano il 2 agosto 1445 e sepolto nella collegiata dell’abbazia di Novacella vale ad essere ripercorsa in una mostra temporanea a Castel Tirolo, tanto più va ricordato l’altro suo ruolo, quello di eccelso poeta tedesco, compositore, cantante e musicista, i cui Lieder monòdici e polifonici fanno parte, grazie alla loro individualità ed ampiezza di repertorio, delle testimonianze più significative dell’arte compositoria tedesca della prima metà del Quattrocento.

È il primo poeta tedesco medievale ad averci tramandato la sua copiosa opera in due raccolte di manoscritti corredati da notazioni musicali e dai primissimi autentici ritratti d’autore, così come è pure l’unico poeta del medioevo la cui movimentata biografia risulta quasi interamente ricostruibile grazie alla molteplicità delle testimonianze scritte ed illustrate rimaste conservate.

La mostra di Castel Tirolo interamente dedicata alla vita e all’opera di Oswald von Wolkenstein vuole altresì permettere di dare uno sguardo ad un’epoca in cui i conflitti d’armi e la diplomazia, il servizio a corte e gli intrecci della politica aristocratica, la pratica della giurisdizione e l’onnicomprensivo timor di Dio segnavano la vita della nobiltà.

360º Ich Wolkenstein

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