Mazzo da giudice (verga)

XVII secolo

La verga proviene dalla stanza del consigliere di corte della Hofburg – il Palazzo vescovile – di Bressanone. Simboleggiava la bassa giustizia; la spada appesa accanto era invece simbolo dell’alta giustizia, che competeva ai vescovi di Bressanone in quanto principi dell’impero.

La bassa giustizia, amministrata nei villaggi e nelle città, si occupava di reati minori, puniti con sanzioni pecuniarie, pene infamanti o lievi punizioni corporali. Le condanne capitali e le punizioni corporali pesanti, tipo le mutilazioni, erano invece comminate dall’alta corte di giustizia o corte penale, che era sottoposta alla giurisdizione del sovrano territoriale o di una libera città imperiale.

Verga o mazzo erano inoltre simboli dell’autorità e dignità del giudice o di altro rappresentante della giustizia. La verga è un oggetto che fu ripreso dagli usi e costumi giuridici germanici.

Durante l’udienza il giudice teneva sempre la verga eretta in mano; la abbassava quando decideva di interrompere con una pausa il procedimento. All’atto della pronuncia di una sentenza capitale, la verga veniva spezzata sulla testa del condannato. Le verghe erano semplici bacchetti di legno. Il legno con cui venivano fabbricate era privo di corteccia, poiché per molto tempo si temette che sotto di essa potessero nascondersi spiriti maligni.

Col tempo la verga divenne un mero simbolo della potestà giudiziale e in quanto tale più riccamente decorata con lavori d’intaglio e guarnizioni di metallo. Per le sentenze capitali, fino alla seconda metà dell’Ottocento, si usarono semplici bacchette di legno verniciate di nero da spezzare sulla testa del condannato.

Letteratura

Heino SPEER, voce “Rute” del Deutsches Rechtswörterbuch der älteren deutschen Rechtssprache, vol. XI (da “Rat” a “Satzzettel”), a cura di Heidelberger Akademie der Wissenschaften, Weimar 2004-2007, coll. 1342-1353, in part. coll. 1346-1347.

Karl WOLFSGRUBER, Die Ratskanzlei der Brixner Hofburg, in “ARX. Burgen und Schlösser in Bayern, Österreich und Südtirol”, X (1988), 1, pp. 327-328, in part. p. 328.
https://www.gnm.de/objekte/zerbrochener-richterstabhttps://www.mittelalter-lexikon-de/wiki/Rechtssymbolik